La nuova Direttiva UE 25/2025 definisce un ulteriore passo verso la digitalizzazione del diritto societario europeo, introducendo novità rilevanti sulla prassi notarile, il suddetto provvedimento, che dovrà essere accolto entro il 31 luglio 2027, va ad ampliare in modo significativo la strada già iniziata con la Direttiva 2019/1151 introducendo nuovi strumenti di circolazione transfrontaliera. Il termine del 31 luglio consentirà un’adeguata riflessione sulle modalità di implementazione più efficaci.
Gli elementi fondamentali della riforma sono:
- Il Certificato delle società UE: documento standardizzato, multilingue, con valenza europea, che certifica l’esistenza legale della società e le sue principali caratteristiche;
- La Procura digitale UE: strumento rivoluzionario che consentirà la rappresentanza societaria in ambito transfrontaliero secondo un unico modello , autenticato mediante servizi fiduciari qualificati
Nello specifico la Direttiva attraverso un maggior utilizzo degli strumenti digitali ha il fine di aumentare la condivisione dei dati societari che sono inseriti nei pubblici registri, incrementando in questo modo la trasparenza delle imprese operanti nel mercato unico europeo mediante l’uso del sistema di interconnessione tra i registri delle imprese (Business Registers Interconnection System, in sigla BRIS) e, contemporaneamente rinforzando l’affidabilità riconosciuta dal mercato ai registri ed alle Autorità degli Stati membri.
Come ulteriore obiettivo si intende ridurre gli oneri amministrativi gravanti sulle società, in particolare sulle PMI, rendendo meno onerosa la creazione di filiali e succursali in altri Stati membri.
Quanto al notariato italiano, la direttiva comporta molte sfide e occasioni, da una parte il sistema italiano di controlli preventivi viene sostanzialmente confermato nel suo impianto, dall’altra emergono nuovi ambiti di intervento professionale, soprattutto nella gestione delle procure digitali UE e nella verifica dei documenti transfrontalieri.
E’ senz’altro positivo il fatto che la Direttiva abbia previsto per le società di persone lo stesso principio di controllo preventivo già stabilito per le società di capitali poichè rappresenta un segno di maggiore sensibilità verso tutti i veicoli societari che il GAFI (Gruppo Azione Finanziaria – ) massima autorità internazionale in materia di antiriciclaggio – considera e segnala come uno tra i principali strumenti di riciclaggio.
ln merito al rafforzamento del principio “una tantum”, che mira a evitare la ripresentazione di documenti già depositati presso registri di altri Stati membri, questo richiederà particolare attenzione nella verifica dell’autenticità e validità dei documenti esteri.
Ovviamente la sfida principale sarà quella di integrare i nuovi strumenti europei mantenendo comunque alti gli standard di certezza e sicurezza giuridica del sistema italiano, in particolare:
1)la verifica dell’identità delle parti;
2)i controlli di legalità sostanziale;
3)la conservazione e l’accessibilità della documentazione.
Rispetto a questo aspetto la nostra normativa ha già abbondantemente anticipato i contenuti di questa Direttiva, confermando la qualità del nostro impianto organizzativo basato sul controllo preventivo, l’obiettivo finale espressamente dichiarato è comunque quello di garantire la certezza del diritto, tutela i terzi nelle interazioni con le società anche in un contesto transfrontaliero.