Crisi d’impresa e amministrazione straordinaria delle grandi imprese: le novità

Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza è in vigore dal luglio 2022 e si occupa di regolare lo stato di crisi e di insolvenza del debitore e sono compresi gli imprenditori commerciali, i consumatori e i professionisti. L’obiettivo di questa normativa è quello di gestire in modo efficace le situazioni di crisi, cercando di prevenire il fallimento aziendale e promuovendo il risanamento delle imprese in difficoltà. 

Per crisi di impresa si intende “lo stato che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni nei successivi 12 mesi”.

Nel CCII viene introdotto il concetto di adeguati assetti che l’imprenditore deve adottare al fine di rilevare tempestivamente la crisi, e secondo quest’ottica qualsiasi imprenditore che operi in forma societaria o collettiva deve:

  • istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile conforme alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale;
  • attivarsi per l’adottare e l’attuare uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi. 

Il tutto è mirato a prevenire l’insolvenza di fronte a difficoltà finanziarie o eventi imprevedibili e al tempo stesso offre agli imprenditori insolventi una seconda opportunità.

A tal proposito il Consiglio dei Ministri del 28 marzo, su proposta del Ministro delle imprese, ha approvato un disegno di legge, che è collegato alla legge di bilancio 2025 il quale delega il Governo alla riforma delle amministrazioni straordinarie e alla riforma della vigilanza sugli enti cooperativi e mutualistici.

Le novità riguardano:

  • 1) Amministrazione straordinaria Gli elementi caratterizzanti riguardano la riforma organica della disciplina relativa all’amministrazione straordinaria delle imprese grandi o strategiche che versino in stato di insolvenza, attraverso:
  • il superamento dell’attuale stato di frammentazione normativa tramite l’abrogazione del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270, “Disciplina dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza” e del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, “Misure urgenti in materia di ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato di insolvenza”;
  • 2) Vigilanza sugli enti cooperativi e mutualistici qui il Governo viene delegato a procedere in via principale in merito alla disciplina del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, ed alle disposizioni del codice civile. Gli elementi caratterizzanti la riforma di cui alla delega rconsiderano soprattutto:
    • l’inclusione nell’attività revisionale di un costante monitoraggio sulla gestione e sulla rendicontazione di sostenibilità;
    • la riforma dell’Albo delle società cooperative che mira ad assicurare che tutti gli enti cooperativi vengano iscritti in un unico pubblico registro nazionale accessibile gratuitamente e digitalmente;
    • l’inserimento di una disciplina del procedimento sanzionatorio a carico del revisore cooperativo;
    • l’aggiunta della disciplina della Commissione centrale per le cooperative (organo consultivo del MIMIT).