Partendo dal presupposto che Usa ed Unione Europea sono i principali partner commerciali reciproci, le loro relazioni stanno vivendo un momento di tensione a causa della cosiddetta ‘guerra commerciale sui dazi’. L’UE fornisce agli Stati Uniti risorse fondamentali tra cui prodotti farmaceutici o macchinari avanzati ed è anche il principale importatore di gas naturale e petrolio statunitense, parliamo di scambi di beni e servizi che hanno raggiunto la cifra di 1,6 trilioni di euro.
Il 26 febbraio 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’ imposizione di una tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti dall’Unione Europea. Questi dazi sono entrati in vigore il 12 marzo 2025 e riguardano sia i metalli grezzi che alcuni prodotti derivati contenenti acciaio e alluminio.
I dazi sono strumenti fiscali utilizzati dai governi per controllare il commercio internazionale, si applicano sulle merci importate o su quelle esportate con la funzione di proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera, rendendo i prodotti importati più costosi rispetto a quelli locali. I dazi possono anche servire a raccogliere entrate fiscali per lo Stato. Questo impatterà inevitabilmente su centinaia di miliardi di dollari di scambi commerciali tra gli Stati Uniti e le nazioni europee.
Quali sono le contromisure adottate dall’UE?
Secondo le parole di Ursula Von der Leyen , Presidente della Commissione Europea “I dazi sono tasse: dannose per le aziende, peggio per i consumatori. I dazi ingiustificati sull’UE non rimarranno senza risposta: innescheranno contromisure ferme e proporzionate. L’UE agirà per salvaguardare i propri interessi economici. Proteggeremo i nostri lavoratori, le nostre aziende e i nostri consumatori”.
Perciò l’UE sceglie di imporre una serie di contromisure in risposta ai dazi statunitensi, dazi doganali “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani per un valore di 26 miliardi di dollari, così da bilanciare la portata delle tariffe USA.
Strategie per le aziende europee per proteggersi dai dazi statunitensi
-localizzare la produzione aprendo impianti negli Stati Uniti o creare joint venture con aziende locali , essere un produttore locale non solo elimina i costi dei dazi, ma offre anche una maggiore competitività sul mercato. Stabilire delle partnership con aziende locali costituisce una strategia profittevole per evitare o ridurre l’impatto dei dazi, se il prodotto finale è realizzato o assemblato interamente negli USA, non verranno applicati i dazi sulle importazioni, anche se le materie prime provengono dall’Europa.
-fondamentale è restare aggiornati, l’unico modo per prevedere le mosse di quella che ad oggi è a tutti gli effetti una guerra commerciale.
-ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti rafforzando la presenza in regioni come Asia, Africa e America Latina può aiutare a compensare le perdite derivanti dalle tariffe doganali e a creare nuove alleanze.
-analizzare la capacità di trasferire il costo delle tariffe sui prezzi finali che è fondamentale per prevedere le conseguenze economiche.